
Il negozio,da venticinque anni, offre prodotti nostrani di alta qualità,quali:
prosciutti crudi di SAN DANIELE, PARMA (LANGHIRANO), MONTAGNANA, TOSCANO, CULATELLO di ZIBELLO ;
Una vasta gamma di prosciutti cotti tra i quali il famoso cotto TRIESTINO con osso da tagliare anche a mano , il FIORDISTELLA (SELEZIONE ORO) NEGRONI , la BRESAOLA PUNTA D’ANCA DELLA VALTELLINA e la MORTADELLA GIGANTE (DUE TORRI) di BOLOGNA da tagliare a mano ;
Un vasto assortimento di salumi nostrani , fatti artigianalmente e rigorosamente con CARNE ITALIANA tra i quali : ZAMPONI, COTECHINI, SALSICCIE, BONDIOLE e CAPPELLETTI . Inoltre troverete cortesia e disponibilità.
La Bottega del Prosciutto ha tenuto a battesimo la prima degustazione 'volante' della trasmissione multimediale L'Italia del gusto. Il Prosciutto della Garfagnana, con un buon vino suggerito dal Bar Romeo (rigorosamente del Sottosalone!) e il pane della Bottega del Pane.
Le origini del prosciutto bazzone risalgono alla fine dell’ottocento, quando le famiglie contadine della valle del Serchio macellavano maiali di peso di 200 kg, ottenendo così cosce di circa 18 kg. Il processo produttivo di allora, mantenuto anche oggi, prevedeva che questi prosciutti di peso notevole e di forma allungata, venissero collocati assieme ad altre parti del maiale (pancetta, lardo, gota) dentro una vasca di pietra (pozza) per la stagionature, con l’aggiunta di sale, aglio, spezie e vino. Il prosciutto Bazzone prodotto attualmente pesa mediamente 13-15 kg a seconda della stagionatura; si presenta con una forma tipica molto allungata e con uno scalino di circa 4-5 cm lungo tutto il bordo (bazza), da cui deriva il nome. La carne è generalmente di colore rosso intenso e può presentare piccole infiltrazioni di grasso che conferiscono un gusto piuttosto riconoscibile ma delicato. Il Prosciutto Bazzone della Garfagnana e della Valle del Serchio, dal 2004 Presidio Slow Food, viene prodotto ancora oggi rispettando in gran parte la vecchia tradizione contadina. Dopo la rifilatura, i prosciutti vengono sistemati in gruppi di 5-6 dentro una vasca di pietra di Cardoso con l’aggiunta di sale, pepe, spezie, alloro, aglio e rosmarino. Dopo circa 90 giorni i prosciutti vengono tolti dalle vasche, lavati e messi ad asciugare in celle adatte, con temperatura e umidità controllate. Una volta asciugati, vengono rivestiti da una camicia composta prevalentemente da pepe, poco aglio e spezie, poi appesi al soffitto di locali adeguatamente areati o in cantine buie. Dopo un minimo di 20-36 mesi di lenta stagionatura, il Prosciutto Bazzone è pronto per il consumo.
Il vino porta la firma della cantina Ceretto.
"La terra, la terra, la terra, la terra e poi ancora la terra", scriveva Luigi Veronelli: questa è la stessa filosofia che la famiglia Ceretto ha sostenuto a partire dagli anni '60, quando Bruno e Marcello hanno affiancato il padre Riccardo nell'azienda fondata negli anni '30 ad Alba.
Selezionare le vigne nelle posizioni storicamente più valide era l'obiettivo dei due fratelli. Questa idea, derivata da un viaggio in Borgogna, avrebbe dato ragione alla famiglia Ceretto e portato le loro bottiglie nel gotha dell'enologia, rendendo il Barolo e il Barbaresco tra i vini più apprezzati al mondo. Una rivoluzione, all'epoca, per un territorio in cui il concetto di cru era totalmente sconosciuto, ma, soprattutto, una intuizione geniale. Una vera lotta, la loro, intrapresa col genitore, che le uve le comprava per poi vinificarle. "Incominciate un percorso difficile, la terra non ha mai creato ricchezze a nessuno" disse Riccardo, ma i testardi Bruno e Marcello non avevano dubbi "siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l'uva".
Iniziano quindi a sognare etichette che portino il nome del vigneto e su cui appaia anche la sua fotografia: "così chi beve quel vino ha sotto gli occhi la vigna da cui proviene. La vigna è storia, i nomi delle colline restano nel tempo, non mutano e questo rafforza la qualità e la credibilità dei vini qui prodotti. Una vigna la puoi cercare, visitare, toccare, sempre".
prosciutti crudi di SAN DANIELE, PARMA (LANGHIRANO), MONTAGNANA, TOSCANO, CULATELLO di ZIBELLO ;
Una vasta gamma di prosciutti cotti tra i quali il famoso cotto TRIESTINO con osso da tagliare anche a mano , il FIORDISTELLA (SELEZIONE ORO) NEGRONI , la BRESAOLA PUNTA D’ANCA DELLA VALTELLINA e la MORTADELLA GIGANTE (DUE TORRI) di BOLOGNA da tagliare a mano ;
Un vasto assortimento di salumi nostrani , fatti artigianalmente e rigorosamente con CARNE ITALIANA tra i quali : ZAMPONI, COTECHINI, SALSICCIE, BONDIOLE e CAPPELLETTI . Inoltre troverete cortesia e disponibilità.
La Bottega del Prosciutto ha tenuto a battesimo la prima degustazione 'volante' della trasmissione multimediale L'Italia del gusto. Il Prosciutto della Garfagnana, con un buon vino suggerito dal Bar Romeo (rigorosamente del Sottosalone!) e il pane della Bottega del Pane.
Le origini del prosciutto bazzone risalgono alla fine dell’ottocento, quando le famiglie contadine della valle del Serchio macellavano maiali di peso di 200 kg, ottenendo così cosce di circa 18 kg. Il processo produttivo di allora, mantenuto anche oggi, prevedeva che questi prosciutti di peso notevole e di forma allungata, venissero collocati assieme ad altre parti del maiale (pancetta, lardo, gota) dentro una vasca di pietra (pozza) per la stagionature, con l’aggiunta di sale, aglio, spezie e vino. Il prosciutto Bazzone prodotto attualmente pesa mediamente 13-15 kg a seconda della stagionatura; si presenta con una forma tipica molto allungata e con uno scalino di circa 4-5 cm lungo tutto il bordo (bazza), da cui deriva il nome. La carne è generalmente di colore rosso intenso e può presentare piccole infiltrazioni di grasso che conferiscono un gusto piuttosto riconoscibile ma delicato. Il Prosciutto Bazzone della Garfagnana e della Valle del Serchio, dal 2004 Presidio Slow Food, viene prodotto ancora oggi rispettando in gran parte la vecchia tradizione contadina. Dopo la rifilatura, i prosciutti vengono sistemati in gruppi di 5-6 dentro una vasca di pietra di Cardoso con l’aggiunta di sale, pepe, spezie, alloro, aglio e rosmarino. Dopo circa 90 giorni i prosciutti vengono tolti dalle vasche, lavati e messi ad asciugare in celle adatte, con temperatura e umidità controllate. Una volta asciugati, vengono rivestiti da una camicia composta prevalentemente da pepe, poco aglio e spezie, poi appesi al soffitto di locali adeguatamente areati o in cantine buie. Dopo un minimo di 20-36 mesi di lenta stagionatura, il Prosciutto Bazzone è pronto per il consumo.
Il vino porta la firma della cantina Ceretto.
"La terra, la terra, la terra, la terra e poi ancora la terra", scriveva Luigi Veronelli: questa è la stessa filosofia che la famiglia Ceretto ha sostenuto a partire dagli anni '60, quando Bruno e Marcello hanno affiancato il padre Riccardo nell'azienda fondata negli anni '30 ad Alba.
Selezionare le vigne nelle posizioni storicamente più valide era l'obiettivo dei due fratelli. Questa idea, derivata da un viaggio in Borgogna, avrebbe dato ragione alla famiglia Ceretto e portato le loro bottiglie nel gotha dell'enologia, rendendo il Barolo e il Barbaresco tra i vini più apprezzati al mondo. Una rivoluzione, all'epoca, per un territorio in cui il concetto di cru era totalmente sconosciuto, ma, soprattutto, una intuizione geniale. Una vera lotta, la loro, intrapresa col genitore, che le uve le comprava per poi vinificarle. "Incominciate un percorso difficile, la terra non ha mai creato ricchezze a nessuno" disse Riccardo, ma i testardi Bruno e Marcello non avevano dubbi "siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l'uva".
Iniziano quindi a sognare etichette che portino il nome del vigneto e su cui appaia anche la sua fotografia: "così chi beve quel vino ha sotto gli occhi la vigna da cui proviene. La vigna è storia, i nomi delle colline restano nel tempo, non mutano e questo rafforza la qualità e la credibilità dei vini qui prodotti. Una vigna la puoi cercare, visitare, toccare, sempre".
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